La cucina italiana è certamente rinomata in tutto il mondo, e dà il suo meglio durante il periodo natalizio. Da nord a sud, da est a ovest, in Italia i piatti legati alle festività natalizie sono altamente simbolici. Le tradizioni culinarie di questo periodo sono diverse in ogni regione d’Italia, e non solo da una regione all’altra, ma anche tra le città. Eppure, nonostante le differenze, ci sono “piatti classici”, più rappresentativi di questa festa.
Tra i più quotati c’è il Capitone. Il “capitone” è l’anguilla femmina, ed è chiamato così a causa della maggiore dimensione della testa rispetto al maschio (in dialetto napoletano, capitone significa grande testa). E’ tradizione ovunque nel Sud Italia, soprattutto a Napoli, mangiare il capitone, arrosto e al forno, la vigilia di Natale, e l’origine di questa tradizione è legata ad un’antica superstizione (come spesso accade nelle tradizioni culinarie italiane).
Secondo la superstizione, l’anguilla è un simbolo della malvagità, a causa della sua somiglianza con il serpente, che è l’animale che – nella Bibbia cristiana – tentò Eva a mangiare la “mela proibita”, condannando l’umanità a morte. Durante il Natale, con la celebrazione della nascita di Gesù, che con la sua morte ha redento l’umanità da tutti i peccati, mangiare l’anguilla significa “mangiare il serpente”. Un atto simbolico che porta fortuna.
Poi c’è la lasagna. Ogni famiglia in Italia ha la propria ricetta preferita per le lasagne, ma quel che è certo è che nessuno a Natale può resistere a una lasagna abbondante, al ragù e besciamella.
La storia di questa ricetta di fama mondiale può essere fatta risalire agli antichi greci: quando i Romani conquistarono la Grecia intorno al 146 aC, adottarono la cultura locale, nonché le tradizioni alimentari. Il laganon parola greca, usata per descrivere la pasta tagliata a strisce, si crede di essere l’origine della parola “lasagne”. Le caratteristiche lasagne italiane al ragù tradizionale sono invece fatte con besciamella e formaggio Parmigiano-Reggiano, il tutto racchiuso tra i diversi strati di pasta.
Poi c’è l’arrosto di agnello e patate. Anche se molte famiglie italiane considerano l’abbacchio (agnello) con le patate come un tipico piatto pasquale, questa deliziosa ricetta è anche cucinato molto spesso anche a Natale. Si tratta di uno dei più famosi piatti della tradizione culinaria romana, e le sue antiche origini risalgono ai tempi dei romani.
Si tratta di un piatto semplice ma raffinato e amato da tutti, ideale per un pasto ricco il giorno di Natale. Da non perdere la pasta in brodo. Da Nord a Sud, il piatto tipico della cena di Natale è la pasta in brodo: un piatto caldo e gustoso che piace a tutti, giovani e anziani. Ci sono molti tipi di pasta che possono essere combinati con il brodo: dai tortellini classici, tipici di Bologna e l’Emilia-Romagna, le tagliatelle, un tipo di pasta molto lungo e sottile, simili agli spaghetti. Normalmente la pasta in brodo è fatta con enormi pezzi di carne succosa, e può anche essere usato come secondo piatto della cena di Natale.
Poi c’è il cappone ripieno. I secondi piatti tradizionali della vigilia di Capodanno, per molte famiglie italiane in particolare nel Nord e nel Centro, il cappone ripieno è un piatto classico per essere servito al tavolo per le vacanze in famiglia. In origine, il ripieno è stato realizzato con le budella dell’animale per dare sapore, e sono stati aggiunti castagne o noci, alcuni pezzi di salsiccia e pane per amalgamare il tutto.
Infine ci sono il Pandoro e il Panettone. Non è un autentico Natale italiano senza i due dolci tipici italiani: il Pandoro e il Panettone. Ogni famiglia ha un favorito tra i due, ma quello che è certo è che entrambi sono presenti su tutte le tavole degli italiani durante la stagione, non importa in quale regione d’Italia.
Il Pandoro è un tipico dolce natalizio della città di Verona, e le sue origini risalgono al 18esimo secolo. Molti preferiscono il tipo naturale, il Panettone, invece, è un tipico dolce milanese, ed è diventato negli anni un vero e proprio simbolo del Natale in Italia. Si tratta di un dolce morbido, farcito con uvetta e canditi.