Presente sulle nostre tavole specie nel periodo natalizio consumata come frutta secca, la noce brasiliana è forse l’unico prodotto che viene ottenuto in aree completamente naturali e che per la sua raccolta richiede un lavoro impegnativo, eseguito spesso da intere famiglie che si trasferiscono nelle aree di produzione. Scopriamo insieme quindi le principali caratteristiche della noce brasiliana e quali sono i benefici che derivano da un suo consumo regolare.
Noce brasiliana: cos’è e dove si produce
Conosciuta anche con il nome di noce amazzonica, la noce del Brasile è un frutto tipico della zona brasiliana dove si trova appunto la foresta amazzonica ed anche in molte zone dei vicini stati del Perù e della Bolivia. Nello specifico, queste noci sono i semi eduli di un albero molto diffuso in questa parte dell’America Meridionale cioè la Bertholletia excelsa, una pianta dal tronco molto grande e che può raggiungere un’altezza prossima ai 50 metri.
I frutti di questo albero hanno la forma di una capsula legnosa, delle dimensioni orientative di una noce di cocco e raggiungono la piena maturazione nel mesi compresi tra dicembre e marzo, periodo che corrisponde a quello in cui si concentrano in Amazzonia la maggior parte delle precipitazioni piovose. Queste ultime, infatti, tendono a gonfiare il guscio spugnoso di questa sorta di noce di cocco, e in seguito all’aumento di peso e all’azione del vento tende poi a precipitare al suolo. Nel giro di pochi giorni, la parte spugnosa tende ad essere rimossa, lasciando solo la parte legnosa del frutto che viene aperto in modo naturale da alcuni roditori tipici della foresta. All’interno della noce, rompendo il guscio è possibile trovare tra i 12 e i 20 semi che rappresentano le noci brasiliane vere e proprie che troveremo poi sulla nostra tavola e che presentano anch’esse un guscio legnoso.
Come detto, la raccolta avviene grazie a famiglie intere che si occupano di raccogliere le noci cadute e di trasportarle poi verso un centro principale dedito alla raccolta in modo da poter poi inviare i frutti verso gli stabilimenti che si occupano della trasformazione e dell’essiccamento.
Nonostante il nome, il maggior produttore mondiale di noci brasiliane non è il Brasile ma la vicina nazione della Bolivia dove questo frutto è conosciuto con il nome di Almendra o Castaña del beni; le noci vengono quindi inscatolate e esportate principalmente verso l’Europa e l’America Settentrionale che rappresentano attualmente i mercati di maggior consumo.
In particolare, visto l’elevato contenuto di grassi, le noci brasiliane sono anche utilizzate per la produzione di olio alimentare.
Principali caratteristiche della noce brasiliana
Volendo innanzitutto sintetizzare le caratteristiche della noce brasiliana, possiamo dire che possono essere considerate dal punto di vista alimentare come semi oleosi o nel più ampio ambito della frutta secca.
Per ciò che concerne invece la sfera nutrizionale, la noce brasiliana non rientra in alcuno dei 7 gruppi fondamentali di alimenti anche se, a fronte del suo elevato contenuto di grassi e in particolare di acidi grassi Omega 3, potrebbe tranquillamente rientrare nella categoria dei grassi e degli oli da condimento. Ciò ovviamente non vuol dire che le noci brasiliane possano essere utilizzate come condimento ma presentano diverse caratteristiche e proprietà molto interessanti dal punto di vista nutrizionale.
Queste ultime possono essere elencate nel seguente modo:
- riescono ad apportare un contenuto molto elevato di calorie
- presentano una prevalenza di grassi rispetto a zuccheri e proteine
- hanno una presenza elevata di vitamine liposolubili
Sulla base di questa classificazione possiamo affermare che le noci brasiliane hanno:
- il 66% di grassi
- il 14% di proteine
- il 12% di zuccheri
Soffermiamo ora la nostra attenzione sugli acidi grassi presenti nelle noci brasiliane i quali risultano essere così ripartiti:
- 38% in monoinsaturi, ossia quelli buoni paragonabili al comune olio extravergine di oliva
- 32% in polinsaturi tra i quali abbiamo quelli conosciuti come Omega 6
- 23% saturi ossia quelli che sono considerati come cattivi per l’organismo
Un discorso a parte, invece, deve essere fatto per il contenuto di acidi grassi Omega 3, sotto forma di acido palmitoleico e acido oleico, i quali svolgono l’importante funzione di ridurre il livello di colesterolo cattivo nel sangue (LDL) e contestualmente di aumentare quello buono, in modo da evitare il verificarsi di patologie di carattere cardiocircolatorio.
Ne consegue, quindi, che il contenuto di colesterolo è totalmente assente ma a causa dell’elevata concentrazione di acidi grassi, possono essere conservate con notevole difficoltà e tendono a irrancidire facilmente.
Un altro aspetto molto importante dal punto di vista alimentare è dato dall’elevato contenuto di fibre che riescono a coprire fino al 25% del fabbisogno giornaliero di un individuo adulto. La maggior parte delle persone non raggiungono questa dose giornaliera di fibre e cercano di integrarla preparando dei succhi di frutta e verdura attraverso l’uso di un estrattore, come può essere ad esempio Hurom H200.
Inoltre, le noci brasiliane si distinguono anche per una buona presenza di vitamine e sali minerali; le prime infatti si caratterizzano soprattutto per quella B1 e per quelle del gruppo E mentre invece i sali minerali vedono un apporto elevato di magnesio, fosforo, manganese, zinco e selenio.
Nel complesso, quindi, possono essere considerate come un alimento molto calorico, e di riflesso poco adatto nella dieta di coloro che presentano problemi di peso, ma nello stesso tempo come un cibo ricco di diversi nutrienti e che pertanto risulterebbero ideali per coloro che soffrono di ipertensione, di diabete alimentare di tipo 2 e di colesterolo e trigliceridi alti.
Il consumo deve in ogni caso essere attentamente valutato e bilanciato con altri nutrienti, in particolar modo con gli oli da condimento in modo da non eccedere con l’assunzione giornaliera degli stessi.
Ulteriori proprietà delle noci brasiliane
Anche se non bisogna eccedere con il consumo, le noci brasiliane sono molto apprezzate per l’elevato contenuto di selenio, un minerale che svolge una notevole azioni antiossidante e che quindi riesce a contrastare l’invecchiamento e a combattere i radicali liberi.
Non contengono, inoltre, glutine e lattosio e ciò permette di poterle inserire nel regime alimentare di coloro che soffrono di celiachia o di intolleranza al lattosio. Volendo elencare i benefici che si riscontrano dalla regolare assunzione delle noci brasiliane, possiamo elencarli come segue:
- notevoli proprietà antiossidanti grazie all’elevato contenuto di selenio, zinco, vitamina A e C
- miglioramento complessivo del metabolismo e del funzionamento della tiroide
- aumento della fertilità maschile e della capacità fecondativa
- abbassamento del contenuto di colesterolo grazie all’elevata presenza di acidi grassi Omega 3
- miglioramento dei processi digestivi e aumento del dimagrimento
- miglioramento del sistema muscolare grazie alla presenza di magnesio che aiuta la riduzione dell’acido lattico
- rinforzamento del sistema osseo e scheletrico
Ma sono anche altri i benefici che si possono riscontare dal consumo regolare di noci brasiliane. Ad esempio pelle e capelli ne risultano sensibilmente rinforzati in quanto il selenio previene l’invecchiamento e favorisce una maggiore elasticità della pelle, mentre lo zinco invece risulta molto utile nel trattamento dell’acne giovanile. Il selenio è altresì molto importante per assicurare il corretto funzionamento della tiroide e favorire il regolare funzionamento di questa ghiandola.
Abbandoniamo ora il contesto dei benefici che questo alimento riesce ad assicurare per concentrarci invece sulle modalità attraverso cui deve essere consumato.
Abbiamo visto come le noci brasiliane si distinguano per essere un cibo ricco di nutrienti per l’organismo e che riescono ad assicurare diversi benefici, ma non bisogna considerare che sono in ogni caso un alimento molto calorico per cui il consumo giornaliero deve essere improntato ad una certa moderatezza. Nello specifico, gli esperti di nutrizione consigliano di consumare dalle 2 alle 4 noci brasiliane al giorno. Meglio ancora se la dose giornaliera risulti prossima ai 30 grammi, ripartita possibilmente in due spuntini; inoltre, visto anche il notevole apporto di grassi, è importante anche che il consumo sia bilanciato con la dose di condimento che viene utilizzata per i vari pasti.
Non bisogna dimenticare che le noci brasiliane possono risultare nocive nel caso in cui un soggetto soffra di allergie specifiche in quanto possono presentarsi delle reazioni non desiderate.
Non è difficile trovare in commercio queste noci, che sono reperibili sia crude che già tostate e salate; proprio per la difficoltà ad essere conservate è opportuno riporle in un luogo fresco ed asciutto cercando in ogni caso di mangiarle al massimo entro un mese dall’acquisto.