Se hai anche tu un orto oppure stai pensando di crearne uno per poter finalmente mangiare prodotti sani e biologici e sei alla ricerca di consigli validi e semplici da seguire, stai leggendo l’articolo giusto.
Bea produce diverse qualità di concime biologico per orto e cerca sempre di rispettare gli equilibri della natura.
Quando si parla di concimi organici per agricoltura si hanno sempre mille dubbi dal momento che ne esistono diversi: in questo articolo ti spiego le principali differenze tra il concime chimico e il concime biologico per orto e ti svelo qualche segreto per produrre concimi biologici in casa in pochi semplici passaggi.
Concime chimico vs concime organico biologico
Si definiscono concimi tutte quelle sostanze naturali oppure artificiali che, data la loro composizione chimica, sono in grado di conferire al terreno coltivato una maggiore fertilità arricchendolo di sostanze nutritive presenti in poca quantità.
L’attività di concimazione diventa dunque di fondamentale importanza per massimizzare la produttività del nostro terreno.
Esistono moltissime tipologie di concimi, soprattutto quelli chimici: in questi ultimi anni però si sta cercando di tornare un po’ alle origini, ovvero all’utilizzo di concime organico biologico come il letame e,in generale, a prodotti che hanno come base di lavorazione i materiali organici derivanti dall’agricoltura.
I concimi possono essere classificati in due categorie:
- Concimi chimici: prodotti artificiali che penetrano nella pianta attraverso un processo di osmosi sfruttando il principio della diversa concentrazione tra terreno e radici. Questi prodotti non contengono sostanze minerali che si trovano in natura e tendono ad alterare la composizione del terreno.
- Concimi organici: nutrono il terreno rendendolo sempre più fertile. In questo caso la presenza di sostanze nutritive arricchisce i microrganismi presenti nel terreno e non si ha un passaggio forzato come nel caso del fertilizzante chimico dal terreno alla pianta.
Le caratteristiche fisiche e biologiche del suolo vengono notevolmente migliorate e forniscono direttamente alle piante i sali minerali di cui hanno bisogno: la quantità di sostanze chimiche antiparassitarie necessarie in questo caso è minore.
Il fertilizzante sintetico permette alla pianta di crescere ma la rende incompleta e meno resistente, riducendo la sua capacità vitale; il concime organico invece permette alla pianta di crescere sana e forte perché ricco di sostanze nutritive.
Utilizzare concime organico biologico è sicuramente la scelta migliore, non soltanto perché il prodotti che mangiamo sono sani e genuini ma anche perché in questo modo tuteliamo l’ambiente.
Con i concimi organici andiamo a ripristinare:
- Macroelementi: azoto, fosforo, potassio, zolfo, calcio e magnesio;
- Microelementi: ferro, rame, zinco, cloro, silicio e manganese.
I concimi per agricoltura biologica possono essere di origine animale oppure di origine vegetale: nella prima categoria rientrano il letame o stallatico, che è quello più utilizzato; alla seconda categoria invece appartengono il compost, la cenere di legna e la sansa che deriva dagli scarti di lavorazione dell’olio d’oliva.
È possibile individuare anche dei concimi biologici misti come il compost, la pollina che deriva dalle deiezioni di animali volatili essiccata e ridotta in pellet.
Lo sapevi che in casa ci sono dei “rifiuti” che possono essere utilizzati per creare del compost naturale di qualità?
Ti sembrerà strano ma riutilizzare gli scarti organici di tutti i giorni è un buon modo per concimare le piante di casa e del giardino.
Ovviamente per fare questo è necessario acquistare una compostiera, in legno o in metallo, dove raggruppare tutti i rifiuti solidi urbani e favorire la loro decomposizione aerobica (ovvero la decomposizione in presenza di ossigeno).
In questi contenitori la presenza di ossigeno e il proliferare di lombrichi e batteri favorisce la formazione di humus: ti consiglio di mettere sul fondo di questo contenitore uno strato di terra, poi uno strato di residui della tavola come bucce o frutta e verdura andata a male e alternare gli strati.
Rimescolate tutto con una paletta ogni dieci giorni per un mese: alla fine le bucce e la terra saranno sparite e avrete un composto nerastro e grasso molto nutritivo.
Puoi utilizzare:
- Ceneri: sono ricche di fosfati. Queste sono derivano dalla combustione della legna del camino, delle foglie secche oppure del tabacco. Mescola la cenere al terreno: ti consiglio di utilizzare 70% di terriccio e 30% di cenere.
- Fondi del caffè: sono ricchi di potassio, fosforo, rame e magnesio e rilasciano azoto nel terreno, rendondolo leggermente acido. Puoi metterli direttamente come concime per le piante e sono adatti per la concimazione di fiori che prediligono i terreni acidi, come le rose o le azalee.
Può anche essere impiegato come fertilizzante liquido: basta aggiungere due tazze di fondi di caffè a un secchio d’acqua, dopo qualche ora di infusione, avrai un ottimo fertilizzante.
Attenzione non esagerare con le quantità, è sufficiente utilizzarne un cucchiaino al mese.
- Bucce di banana: tritura le bucce in piccoli pezzi e interrarle superficialmente e metti a macerare le bucce di per 15 – 20 giorni.
- Acqua di cotture delle verdure: se le verdure provengono da agricoltura biologica o da coltivazione locale, potete usare la loro acqua di verdura per la irrigare l’orto. Evitate di usare l’acqua di cottura delle verdure se queste provengono da agricoltura intensiva perché contengono molti pesticidi.
- Gusci d’uovo: favoriscono la naturale fertilità del terreno e, se messi alla base delle piante, tengono lontane le lumache.
- Infusi di calendula tarassaco e di camomilla: sono usati per fertilizzare l’orto e le piante ornamentali.