Quando si diventa genitori, soprattutto nei primi mesi, non si fa altro che pensare a come far vivere al meglio il nostro bambino mentre noi continuiamo a svolgere le nostre azioni quotidiane.
Passati i primi giorni di smarrimento mamma e papà hanno bisogno di riposare, di mangiare, di vivere dei momenti da soli nella massima tranquillità.
Proprio per ragionare al meglio sulla ricerca della tranquillità in questo articolo parleremo di baby monitor.
Dovete sapere, ma immagino lo sappiate già, che la scelta di un baby monitor che vada a colmare paure e preoccupazioni non è affatto facile e non c’è genitore che non faccia le sue ricerche sul web, selezionando guide affidabili come questa qui.
Va detto che negli ultimi 10 anni i baby monitor hanno fatto, davvero, tantissima strada e che la maggior parte di noi genitori li utilizza sempre.
Infatti questi monitor servono per:
- tenere traccia del sonno del proprio bambino
- controllare se piange quando ha fame o se ha qualche colichetta
- se si sveglia di notte o durante il riposino pomeridiano
Ovviamente non parliamo solo di neonati ma anche di bimbi più grandi a cui non possiamo dare sempre il massimo dell’attenzione o la nostra presenza nella stanza.
Questi monitor, però, sono come un occhio vigile sul nostro piccolo 24 ore su 24 e ci aiutano a controllare anche come respira il nostro bambino nel sonno.
Insomma, stiamo parlando di un aiuto decisamente valido per tutte le preoccupazioni dei neo-genitori e non possiamo che conoscere, attraverso questo tipo di articolo, sempre maggiori informazioni rispetto a questo tipo di prodotto.
Scopi dei baby monitor
Quando i neonati respirano va detto che, almeno nei primi mesi, il ritmo non è costante. Infatti i bimbi potrebbero respirare troppo velocemente o troppo lentamente.
La preoccupazione più grande di ogni genitore è che il respiro del bimbo potrebbe fermarsi per qualche secondo e poi respirare di nuovo.
Ovviamente questo tipo di respirazione irregolare è una fonte di stress infinita.
Ed è proprio in questi casi che il monitor diventa il nostro miglior amico e ci permette di ridurre, di tanto, lo stress.
La maggior parte di questi monitor sono progettati per lanciare un allarme in caso di mancato respiro o di movimenti inconsulti.
Molti di essi, appunto, suonano se manca il respiro al piccolo per circa 20 secondi.
E questa non può che essere fonte di estrema serenità.
Quando serve un baby monitor
I baby monitor possono essere utilizzati per ogni tipo di neonato o bambino piccolo, anche se normali e sani.
Ma ci sono alcuni tipi di monitor specifici che devono essere utilizzati sotto controllo medico.
Infatti mentre alcuni possono essere utilizzati da tutti i piccoli altri sono più attenti a:
- controllare un bimbo che ha avuto un caso di ALTE (Apparent Life Threatening Event), cioè un’assenza di respirazione. In quel caso il monitor suona se il piccolo ha bisogno di rianimazione o se è troppo bianco o cianotico. Ci sono dei monitor appositi per questo tipo di apnea che tengono traccia della frequenza cardiaca e del ritmo di respirazione.
- monitorare bambini prematuri che hanno pause respiratorie diffuse, una frequenza cardiaca bradicardica, una malattia polmonare cronica o un’apnea del sonno
- monitorare bambini con malattie rare che causano gravi problemi respiratori
Tipi differenti di baby monitor
In questi anni c’è una varietà di baby monitor presenti sul mercato incredibile e proprio per presentarvi i diversi tipi vogliamo fare una distinzione:
- Monitor di movimento: a differenza dei monitor audio e video questo tipo di prodotto serve ad avere un ulteriore livello di sicurezza a portata di genitore. Infatti sono progettati per avvisare se i movimenti del bimbo sono assenti o irregolari in un lasso di tempo prestabiliti. Sono macchine sensibili e rilevano anche il più piccolo dei movimenti.
Questo tipo di monitor ha due varianti, in base al sensore:
- Mat Monitor: questo tipo di monitor registra i movimenti grazie a un tappetino che viene inserito sotto il materasso. Il dispositivo si mette a suonare se rileva una pausa nei movimenti del piccolo nell’arco di 20 secondi. Questo tipo di monitor si può usare solo su superfici piane e non sono utili durante un viaggio
- Monitor di movimento: questo tipo di monitor viene attaccato con un nastro adesivo alla pancia del bambino, alla tutina o al pannolino. Se c’è un’assenza di movimento della pancia, nell’arco sempre di 20 secondi, suona l’allarme. Questo monitor si può portare anche in viaggio.
Ci sono alcuni svantaggi, però:
- non può essere facilmente montato sulla pancia dopo che il bambino si è addormentato. Anche se decidiamo di attaccarlo prima può essere che si stacchi e quindi suoni un falso allarme
- non è adatto quando il bimbo inizia a rotolare o gattonare. Infatti se il bambino si rotola proprio sullo stomaco sarà difficile sentire l’allarme.
Abbiamo un terzo tipo di monitor, quello per il cuore e il respiro.
Questo tipo si attacca grazie a due elettrodi al torace del bimbo e controlla il movimento del torace, appunto, e la frequenza cardiaca. L’allarme, di solito, viene impostato a 60 battiti al minuto per i bimbi più grandi e circa 80 per i bimbi più piccoli. L’allarme respiratorio scatta sempre se c’è una pausa di 20 secondi tra un respiro e un altro.
L’ultimo tipo di monitor è quello che misura l’ossigeno (ossimetro): questo monitor si usa più spesso negli ospedali e molto poco in casa. L’allarme suona se la percentuale scende al di sotto del 92 per cento.
Suggerimenti su come scegliere il tuo baby monitor
Abbiate sempre cura di scegliere il modello che fa al caso vostro, senza esagerare con le funzioni, soprattutto se, fortunatamente, nostro figlio è sano e non ha nessun tipo di patologia particolare.
Non abbiate, infatti, mai timore di informarvi su questo o quel prodotto e poi scegliete tranquillamente, anche in base al budget che avete prefissato. L’obiettivo è quello di stare tranquilli e vivere i primi tempi da genitore in maniera serena. Abbiate cura del bimbo e anche di voi stessi, questo è molto importante.