Il complesso di Edipo è il termine usato da Freud durante i suoi studi sulla teoria dei diversi stadi di sviluppo psicosessuali.
Il nome nasce nel descrivere i desideri sessuali di un bambino verso il genitore di sesso opposto, quindi bambino-mamma e bambina-papà.
Di contro, Freud notò anche sentimenti di gelosia verso il genitore dello stesso sesso per il senso di competizione che si crea per l’altro genitore.
Nessuno di voi ha sentito un bambino dire “la mamma è tutta mia“?
Le origini del complesso edipico
Freud chiamò questo particolare complesso come il personaggio Edipo di Sofocle che uccise accidentalmente il padre per poi sposarsi con la madre.
In realtà Edipo non sapeva chi fossero i suoi genitori, esso venne abbandonato alla nascita, solo successivamente venne a sapere di aver ucciso il padre e che la sua sposa era in realtà sua madre.
Complesso di Edipo, come funziona?
La teoria psicoanalitica indica nel complesso di Edipo quel desiderio sessuale verso il genitore del sesso opposto, in particolare nei maschietti con la mamma.
Questo desiderio, seppure inconscio, Freud reputava fosse implicato direttamente nel comportamento e avesse un ruolo importante nello sviluppo psico fisico e nello sviluppo dell’identità sessuale.
Quando e come si presenta?
Nei bambini, nella fase chiamata fallica, il complesso edipico si presenta nell’età tra i tre e i cinque anni e funge appunto nella formazione dell’identità sessuale dell’uomo che verrà.
Durante questa fase di sviluppo, sempre secondo Freud, ma poi i fatti e gli studi gli diedero ragione, il bambino sviluppa un’attrazione sessuale nei confronti del genitore di sesso opposto ed una ostilità, a volte molto marcata, nei confronti del genitore dello stesso sesso.
Esistono una serie di comportamenti tipici del complesso di Edipo come ad esempio un bambino che esprime una grande possessività verso la mamma dicendo al papà “è tutta mia”, di non abbracciarla o baciarla.
Le bambine invece possono idealizzare il padre come il cavaliere azzurro e di volerlo sposare da grandi.
Il complesso Elettra
Il complesso Elettra è nato successivamente per distinguere le femmine da maschi, e quindi se il complesso di Edipo è la versione bambino-mamma, il complesso di Elettra è la versione in cui le bambine provano desiderio per i loro papà e gelosia delle loro mamme.
Questo nuovo termine è stato introdotto da Carl Jung per descrivere appunto la manifestazione di complesso si manifesta nelle ragazze, anche se Freud prevedeva all’interno del termine “complesso di Edipo” entrambe i sessi.
Come viene risolto il complesso di Edipo?
Ogni bambino risolve quasi sempre il complesso di Edipo in maniera naturale, è una fase della crescita.
Il bambino adotta inconsciamente dei meccanismi di difesa per risolvere il complesso di Edipo, reprime automaticamente i suoi sentimenti di desiderio sessuale verso la madre, reprime anche i sentimenti di rivalità e gelosia nei confronti del padre e anzi tenderà a vederlo come modello, copiandolo invece che combatterlo.
È proprio a questo punto che si sviluppa la coscienza della personalità, e verso i sei anni inizia il periodo in cui le femminucce imitano la mamma e i bambini invece voglio copiare i comportamenti o quello che fa il papà, magari facendo le stesse cose insieme a lui.
Questi comportamenti determinano il superamento di questa fase edipica e l’ingresso in una nuova fase di crescita psicologica nei confronti della figura paterna e materna.
In ogni fase della teoria dello sviluppo di Freud, i bambini devono sempre risolvere un conflitto per poi passare alla fase successiva.
Se il bambino non riesce a farlo, non svilupperà una personalità adulta sana e se ciò non accade da adulto incontrerà difficoltà nelle relazioni sociali e affettive.