Una delle principali innovazioni del secolo scorso è stata l’introduzione e l’ampia adozione della plastica per molte applicazioni quotidiane che in precedenza sfruttavano materiali tradizionali come metallo, vetro o cotone.
La plastica ha rivoluzionato la produzione industriale per diversi motivi: si tratta di un materiale resistente, generalmente sicuro per gli esseri umani, economico e ampiamente disponibile in una varietà di composizioni che consentono l’adattamento a molte diverse applicazioni.
Dando un’occhiata alla tua casa sarai certo di imbatterti in una grande varietà di prodotti in plastica. Nessun materiale è più comunemente usato nelle nostre vite quotidiane! Dai casalinghi (vedi accessori, contenitori, posate e bicchieri, piatti, ecc…) al giardinaggio (vedi articoli per irrigazione, agricoltura, vasi, ecc…). C’è anche il settore degli imballaggi e protezioni (vedi tappi in plastica per tubi, sacchetti e contenitori vari, ecc…) o l’ampio catalogo di articoli per la casa (tavoli, sedie, componenti e accessori vari). E potrebbe sembrare facile classificare tutto come semplicemente “plastica”. Tuttavia, ci sono diversi tipi che dovresti conoscere.
Le tipologie di plastica più diffuse
Non è facile inquadrare la plastica in un macrogruppo: ogni tipo ha caratteristiche proprie. Alcuni sono riutilizzabili, altri producono sostanze pericolose dopo diversi usi. Alcuni sono facilmente riciclabili, altri hanno bisogno di manipolazioni più sofisticate e complesse nel processo di riciclaggio.
Polietilene tereftalato (PET o PETE o poliestere)
Il PET è la plastica più prodotta al mondo. Viene utilizzato principalmente come fibra (noto con il nome commerciale di “poliestere”) e per l’imbottigliamento o l’imballaggio, grazie alla sua forte capacità di impedire all’ossigeno di penetrare e rovinare il prodotto all’interno. Aiuta anche a prevenire la fuoriuscita dell’anidride carbonica nelle bevande gassate.
Pur essendo facilmente riciclabile, questo tipo di plastica contiene triossido di antimonio, una sostanza considerata cancerogena, in grado di provocare il cancro nei tessuti viventi. Più a lungo viene lasciato un liquido in un contenitore di PET maggiore è il potenziale di rilascio dell’antimonio. Le temperature calde all’interno di automobili, garage e depositi chiusi potrebbero anche aumentare il rilascio di sostanze pericolose.
Polietilene (PE)
Esistono diverse varianti di polietilene. Il polietilene a bassa e alta densità (rispettivamente LDPE e HDPE) sono i due più comuni e le proprietà del materiale variano tra le diverse tipologie.
L’LDPE è la plastica utilizzata per i sacchetti di plastica nei negozi di alimentari. Ha elevata duttilità ma bassa resistenza alla trazione. L’HDPE è invece una plastica rigida utilizzata per imballaggi in plastica più robusti come contenitori di detersivi per bucato, nonché per applicazioni edili o bidoni della spazzatura.
Infine c’è l’ UHMW, una plastica estremamente resistente che può competere o addirittura superare la resistenza dell’acciaio e viene utilizzata per applicazioni in campo medico.
Polivinilcloruro (PVC)
Il cloruro di polivinile è forse più noto per il suo uso nella costruzione di immobili residenziali e commerciali. Diversi tipi di PVC vengono utilizzati per impianti idraulici, isolamento di cavi elettrici e rivestimenti in “vinile”. Tuttavia, è anche impiegato per la realizzazione di giocattoli, sacche per sangue e tubi medici.
Il PVC è stato la seconda resina plastica più utilizzata al mondo (dopo il polietilene), prima che il processo di fabbricazione e smaltimento del PVC fosse dichiarato causa di gravi rischi per la salute e problemi di inquinamento ambientale. In termini di tossicità, il PVC è considerato la plastica più pericolosa.
Polipropilene (PP)
Più rigido e più resistente al calore, il PP è ampiamente utilizzato per contenitori di alimenti caldi, in quanto è estremamente resistente e sicuro. Oltre ad essere impiegato nella realizzazione di giubbotti termici e componenti automobilistiche, il polipropilene è utilizzato anche nelle imbottiture di pannolini e assorbenti. Inoltre, il polipropilene è adattabile a una varietà di tecniche di produzione che lo rendono una delle materie plastiche più comunemente prodotte e richieste sul mercato.
Polistirolo (PS)
Il polistirolo viene comunemente utilizzato negli imballaggi, ma trova diffusa applicazione anche nel settore alimentare, per la produzione di contenitori per cibi, cartoni per uova, tazze e ciotole usa e getta. A differenza degli altri materiali, presenta un basso livello di riciclaggio.
Policarbonato (PC)
Il policarbonato è un materiale trasparente noto per la sua resistenza agli urti particolarmente elevata rispetto ad altre materie plastiche. È utilizzato nelle serre e nelle realizzazioni edilizia in cui sono richieste sia elevata trasmissività che elevata resistenza. Tale è la sua resistenza da essere impiegato nella realizzazione di attrezzature antisommossa per la polizia.
Nylon (PA)
Il nylon viene utilizzato per una varietà di settori, tra cui abbigliamento, rinforzo di pneumatici per autoveicoli, e per una serie di parti stampate ad iniezione per veicoli e attrezzature meccaniche. È spesso usato come sostituto di metalli a bassa resistenza a causa della sua elevata resistenza (rispetto ad altre materie plastiche), resilienza alle alte temperature e alta compatibilità chimica.
Le restanti materie plastiche includono: polilattide, acrilico, acrilonitrile butadiene, stirene e fibra di vetro. Naturalmente, ci sono molte altre differenze in queste materie plastiche, sia nella loro destinazione d’uso che nel processo di riciclaggio.